
UNA POLITICA DELLA SANTITÀ NELLE CANONIZZAZIONI DELL’ULTIMO SECOLO
Con molti mesi di anticipo, è stata annunciata la canonizzazione del giovanissimo Carlo Acutis (1991-2006), durante il Giubileo degli adolescenti del 25-27 aprile 2025, e di Piergiorgio Frassati (1901-1925) al termine del Giubileo dei giovani, il 3 agosto 2025,
Se si intende il termine politica in un senso ampio, è facile rilevare che nel corso della storia la scelta dei personaggi dei quali riconoscere ufficialmente la santità è dipesa da considerazioni appunto di carattere politico. Al proposito ovviamente si possono fare soltanto alcuni esempi, considerato lo sterminato numero di beatificazioni e canonizzazioni che si sono moltiplicate, grosso modo, nell’ultimo mezzo secolo. Certamente politiche in senso proprio sono state le beatificazioni e canonizzazioni dei martiri di età moderna e contemporanea, e in particolare i riconoscimenti collettivi.
La canonizzazione di figure esemplari durante un Anno santo non è peraltro una novità. Nel 1925 furono canonizzati tre ecclesiastici e due monache: tra cui il “santo curato d’ars” – Jean-Marie Vianney (1786-1859) – e Thérèse de Lisieux (1873-1897), la monaca carmelitano la cui Histoire d’une âme ebbe un’enorme diffusione come testo di spiritualità. Oltre a sei ecclesiastici fu beatificata Bernadette Soubirous (1844-1879), la pastorella testimone delle apparizioni di Lourdes.
Particolare enfasi fu data durante il Giubileo del 1950 alla canonizzazione, tra monache ed ecclesiastici, di Maria Goretti (1890-1902), la sventurata fanciulla vittima di un tentativo di stupro: additata da Pio XII a modello di santità anti-moderno, in quanto vergine e martire. Sulla stessa linea si collocava la beatificazione di Domenico Savio (1842-1857), la cui esemplarità per i giovani fu patrocinata da don Giovanni Bosco e dai Salesiani. Benché fortemente voulta da papa Pacelli, non fu celebrata la beatificazione di Pio X (1903-1914), per le riserve sul suo comportamento nel contesto della repressione antimodernista.
Fu beatificato Giuseppe Moscati (1880-1927), il medico santo, durante il giubileo del 1975, avaro di canonizzazioni (fu canonizzato nel 1987).
Durante il “grande giubileo” dell’anno 2000 fu canonizzata Maria Faustyna Kowalska (1905-1938), la monaca visionaria che ha ispirato papa Giovanni Paolo II a istituire la Domenica delle divina misericoridia. In un crescendo di beatificazioni e canonizzazione collettive di martiri furono canonizzati i Martiri cinesi il 1° ottobre 2000 – peraltro giorno in cui ricorreva l’anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Furono beatificati i due pastorelli protagonisti delle apparizioni di Fátima morti giovanissimi – Francisco (1908-1919) e Jacinta Marto (1910-1920). Giungeva a uno snodo decisivo il processo di canonizzazione dei papi del ‘900, con la beatificazione di Pio IX e di Giovanni XXIII, che aprì la strada degli altari a Paolo VI (1963-1978), Giovanni Paolo I (1978), Giovanni Paolo II (1978-2005).
Una traccia onerosa della dimensione taumaturgica nel culto dei santi permane tuttora nei miracoli richiesti per il riconoscimento canonico del carattere di beato e di santi. Nei tempi più recenti si è piuttosto insistito sulla fisionomia esemplare del personaggio, sulle caratteristiche imitabili della sua testimonianza cristiana. Un amico mi ha rivolto una domanda imbarazzante: « È questo un messaggio efficace rivolto ad adolescenti e giovani del terzo millennio?»
Bibliografia
Kenneth L. Woodward, La fabbrica dei santi. Milano, Rizzoli, 1991.
Andrea Riccardi, Il secolo del martirio, Milano, Mondadori, 2000.
Anna Benvenuti … [et al.], Storia della santità nel cristianesimo occidentale. Roma, Viella, 2005.
Roberto Rusconi, Santo Padre. La santità del papa da san Pietro a Giovanni Paolo II. Roma, Viella, 2010.