«CONCLAVE»: FICTION OPPURE REALTÀ?

«CONCLAVE»: FICTION OPPURE REALTÀ?

Grande successo ha avuto nelle sale cinematografiche una pellicola uscita nell’ottobre 2024 negli Stati Uniti e nel dicembre in Italia: Conclave, diretto dal regista  Edward Berger. Il suo soggetto è stato tratto da un thriller di Roberto Harris, uno scrittore inglese di successo, che ha ambientato altri suoi volumi in epoche diverse e in contesti differenti (London, Arrow books, 2016; Milano, Mondadori, 2016). Sia l’uno che l’altra condividono un finale, relativo all’elezione di un nuovo papa, talmente bizzarro da essere una provocazione inefficace, escogitata in mancanza di idee migliori.

Si tratta di una produzione tipica di Hollywood, impeccabilmente patinata, e costruita per puntare al riconoscimento di un premio Oscar: in particolare con l’eccellente interpretazione dell’attore inglese Ralph Fiennes, nelle vesti del cardinale Segretario di Stato. Difficile rendere nell’arco di due ore la complessità che avvolge un’elezione papale. Ne consegue che le parti in commedia sono inevitabilmente schematiche – anche se venate di un sotteso, ma evidente, pregiudizio, nel modo in cui sono delineati i cardinali tenuti in considerazione per essere eletti papa. Il cardinale africano ha ceduto in passato alle tentazioni della carne: la rivelazione del misfatto è opera del cardinale canadese, che ha cercato di “acquistare” i voti di alcuni cardinali. Quanto al cardinale italiano, ovviamente conservatore se non reazionario, è addirittura barbuto e con atteggiamenti da macchietta.  Su di loro in maniera inevitabile si staglia la personalità del cardinale Segretario di Stato. Il film è stato ampiamente commentato dai siti cattolici statunitensi e in occasione della sua uscita nelle sale cinematografiche italiane.

Nel volume e nella pellicola il dato fondamentale è la messa in scena di un’elezione che non avviene certo in un contesto disicarnato. Lo si era già visto sullo schermo con Habemus papam (2011), in cui Nanni Moretti aveva rappresentato in chiave surreale il comportamento dei cardinali e dell’eletto. Per taluni versi era una cifra presente anche nelle due serie dirette da Paolo Sorrentino, The Young Pope (2016) e The New Pope (2020).

I prodromi di un conclave possono essere prospettati in chiave complottista dagli ambienti conservatori e tradizionalisti degli Stati Uniti, come appare dal  volume di una opinionista di siti statunitense come LifeSiteNews, OnePeter5, Crisis Magazine: Julia Meloni, La mafia di San Gallo. Un gruppo riformista segreto  (Verona, Edizioni di Fede & Cultura, 2022: edizione inglese Gastonia NC/USA), Tan Books, 2021). Ovviamente i mafiosi sono i prelati progressisti.

Questa particolare attenzioni alle dinamiche elettorali del sacro collegio dei cardinali ha ispirato fa la rivista Cardinalis [vedi in Osservatorio] ed è riemersa con particolare vigore alla fine del 2024, quando due rinomati vaticanisti anglofoni, Diane Montagna and Edward Pentin, hanno avviato in rete il sito College of Cardinals. Nelle ampie motivazioni che venivano offerte, ricompariva innanzitutto il richiamo alla scarsa conoscenza reciproca da parte dei cardinali che prenderebbero parte a un conclave per eleggere il successore di papa Francesco. Interessava allora mettere in risalto gli orientamenti dei singoli cardinali non tanto su tematiche magari molto rilevanti, ma in realtà scontate, quanto a proposito di una decina di argomenti che stanno particolarmente a cuore a conservatori e tradizionalisti: Ordinazione di diaconi donne; Benedizione di coppie dello stesso sesso; Rendere facoltativo il celibato sacerdotale; Limitare il Vetus Ordo; Accordi segreti Vaticano-Cina; Promuovere una “Chiesa sinodale”; Concentrarsi sul cambiamento climatico; Rivedere l’Humanae Vitae;  Comunione per divorziati risposati; “Via sinodale” tedesca. «Where they stand» – quale è la loro posizione – è segnalato sulla base di quattro categorie : «ambiguo», «contrario», «ignoto», «favorevole». In conclusione, si è in presenza di un complesso di informazioni tutt’altro che neutrale.

Un amico ha commentato le mie osservazioni, con queste parole: «Tali rappresentazioni cinematografiche inducono a ritenere molto difficile che lo Spirito Santo possa intervenire in maniera diretta nella scelta del nuovo pontefice da parte dei cardinali elettori nel conclave. È però certo che il suo ruolo divenga indispensabile dopo che quella scelta è stata operata».