BENEDETTE RAGAZZE OVVERO DELLA PRESA DI COSCIENZA

BENEDETTE RAGAZZE OVVERO DELLA PRESA DI COSCIENZA

Sugli schermi televisivi e cinematografici in questi ultimi anni sono uscite alcune pellicole, di cui sono protagoniste giovani donne fuoriuscite da ambienti tradizionalisti della propria religione, per effetto di una faticosa presa di coscienza personale.

Un sera di febbraio France 2 ha messo in onda un film televisivo, Bénie soit Sixtine. Il soggetto era stato tratto da un romanzo, in parte autobiografico, di Maylis Adhémar (Paris, Julliard, 2020 )Vi si racconta la fuoriuscita da un ambiente cattolico tradizionalista particolarmente esasperato.

«Sixtine, una giovane donna molto pia, incontra Pierre-Louis, nel quale vede un marito ideale, che condivide i suoi stessi valori. Molto presto si sposano secondo il rito cattolico tradizionale e si trasferiscono a Nantes. Ma la loro prima notte di nozze si rivela una dura prova, e l’imminente arrivo di un erede, che dovrebbe essere una benedizione, promette di essere per lei una via crucis. Fino a quando un tragico evento la spinge ad aprire gli occhi e intravedere un altro verità.

Tra un thriller psicologico e un racconto di formazione, questo primo romanzo, che descrive l’influenza esercitata da una famiglia di estremisti su una giovane donna vulnerabile, è soprattutto la storia di un risveglio e di un’emancipazione» (dal retro di copertina).

 

Nelle sale cinematografiche è stato proiettato nel 2023 Amal : Un Esprit Libre – prodotto in Belgio e diretto da Jawad Rhalib, un regista belga-marocchino, i cui documentari hanno affrontato in genere tematiche legate dai diritti umani e alla difficile integrazione della popolazione di origine araba in Belgio. Dopo Insoumise del 2016,  Amal è il suo terzo film di finzione.

Inserito in un filone caratteristico della cinematografia francese, il film mette in scena la lotta di Amal, insegnante in una scuola superiore di Bruxelles, per trasmettere una cultura islamica aperta e tollerante. «Quando una delle sue studentesse, Mounia, marocchina, viene perseguitata dai suoi compagni di scuola a causa del suo abbigliamento inappropriato per la sua religione islamica e di un video pubblicato sui social media in cui fa pubblicamente coming out, Amal sostiene la ragazza nelle sue scelte, temendo per la sua incolumità come per la propria». Attaccata e minacciata da un collega fondamentalista, Amal rivela di essere lei stessa musulmana.

 

Unorthodox  è un miniserie trasmessa da Netflix a partire dal 2020. Una giovane donna ebrea chassidica di Brooklyn va a Berlino per fuggire da un matrimonio combinato e viene accolta da un gruppo di musicisti. La prima parte è basata sulle memorie autobiografiche di Deborah Feldman, Unorthodox. The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots (New York, Simon and Schuster, 2020; in italiano Milano, Solferino, 2021).

Ester appartiene a una setta del giudaismo chassidico, che dopo la seconda guerra monadiale si era trasferita da Satmar, in Ungheria, a Williamsburg, alla periferia di New York. L’osservanza sdei precetti talmudici è particolarmente rigorosa e governa l’esistenza intera: per una giovane donna stabilisce come si deve vestire, con chi può parlare, che cosa può leggere, sulla base di una educazione repressiva che esclude sia l’istruzione sia ogni espressione autonoma. Non ancora ventenne imprigionata in un matrimonio combinato con un giovane uomo a malapena conosciuto, ha peraltro eleborato una mentalità indipendente che la spinge a fuggire a Berlino, dove ritrova la madre a suo tempo costretta a lasciarla e riprende le fila della propria persona. Indietro non potrà più tornare.

La realizzazione cinematografica esaspera all’estremo la portata della rottura, che nelle memorie di Deborah Feldman non la conduce fuori dal giudaismo chassidico, bensì verso una comunità meno integrista. Sullo schermo Unorthodox «racconta una storia vera e perché ci porta in una dimensione, quella di una comunità chassidica Stamar, che ha a che fare con l’ortodossia religiosa, da un lato, e con il desiderio di vivere la propria libertà, dall’altro».

 

Queste storie hanno per protagoniste giovani donne, che con una loro presa di coscienza riescono nel medesimo tempo a liberarsi da una pratica asfissiante della religione e da una condizione sociale e personale opprimente.